ENFERNO VAN DE PATERHOEK
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Re: ENFERNO VAN DE PATERHOEK
Mi dispiace contraddirti, ma Enferno pur avendo, come tutti i Campioni, i propri difetti, in questa foto non sta assolutamente fuori di se. Il piazzamento è corretto.
Poi se vuoi riferirti alla tendenza ad una sopraelevazione del posteriore nella razza, a volte esasperata da diversi fattori, sono d’accordo!
Il punto è un altro, esprimendo una considerazione intesa in senso generale, mi sorprende la netta conversione di chi ha sempre pensato di conoscere la morfologia del Dogue de Bordeaux e la diversità morfologica con le altre razze, quindi quella tipologia che ha sempre delineato dei caratteri precisi, relativi alla razza. Mi sorprende l’ipocrisia di alcuni, pur di mostrarsi quello che non hanno mai dimostrato di essere. Mi sorprende pensare che in una collettività la razza la fa un cane e non la tendenza morfologica della maggioranza. Il Dogue de Bordeaux per quanto possa essere spinto all’armonia fra le varie parti del corpo, avrà sempre rapporti costituzionali relativi alla razza, che saranno pertanto disarmonici rispetto ad altre razze. Di conseguenza è una razza che per costruzione e per alcune prerogative insite nella propria tipicità, sviluppa alcuni aspetti che sono in altre razze considerate difetto. Cercare di armonizzare tali aspetti arrivando ad un cane sempre più bilanciato e proporzionato secondo uno standard generico, ideale per alcuni, significherebbe allontanarsi dalle prerogative che hanno sempre caratterizzato il Dogue de Bordeaux. È come augurarsi un giorno di arrivare all’ortognatismo nella razza, poiché migliorerebbe la masticazione. La verità sta sempre recintata nel nostro giardino. Paradossalmente l’ipocrita, se fosse in possesso di un discreto Dogue de Bordeaux, ma che esibisce una dentatura con chiusura a forbice rovesciata, predicherebbe l’efficienza di un tale morso. Poi, se il suo cane seguente avesse un prognatismo eccessivo, questi non sarebbe altro che una prerogativa indispensabile depositata nella propria linea genealogica. Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi nel mare.
Poi se vuoi riferirti alla tendenza ad una sopraelevazione del posteriore nella razza, a volte esasperata da diversi fattori, sono d’accordo!
Il punto è un altro, esprimendo una considerazione intesa in senso generale, mi sorprende la netta conversione di chi ha sempre pensato di conoscere la morfologia del Dogue de Bordeaux e la diversità morfologica con le altre razze, quindi quella tipologia che ha sempre delineato dei caratteri precisi, relativi alla razza. Mi sorprende l’ipocrisia di alcuni, pur di mostrarsi quello che non hanno mai dimostrato di essere. Mi sorprende pensare che in una collettività la razza la fa un cane e non la tendenza morfologica della maggioranza. Il Dogue de Bordeaux per quanto possa essere spinto all’armonia fra le varie parti del corpo, avrà sempre rapporti costituzionali relativi alla razza, che saranno pertanto disarmonici rispetto ad altre razze. Di conseguenza è una razza che per costruzione e per alcune prerogative insite nella propria tipicità, sviluppa alcuni aspetti che sono in altre razze considerate difetto. Cercare di armonizzare tali aspetti arrivando ad un cane sempre più bilanciato e proporzionato secondo uno standard generico, ideale per alcuni, significherebbe allontanarsi dalle prerogative che hanno sempre caratterizzato il Dogue de Bordeaux. È come augurarsi un giorno di arrivare all’ortognatismo nella razza, poiché migliorerebbe la masticazione. La verità sta sempre recintata nel nostro giardino. Paradossalmente l’ipocrita, se fosse in possesso di un discreto Dogue de Bordeaux, ma che esibisce una dentatura con chiusura a forbice rovesciata, predicherebbe l’efficienza di un tale morso. Poi, se il suo cane seguente avesse un prognatismo eccessivo, questi non sarebbe altro che una prerogativa indispensabile depositata nella propria linea genealogica. Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi nel mare.
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